3 fattori chiave per comprendere i consumi nel 2020 secondo McKinsey

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In che direzione andranno i consumi nel 2020? Nonostante lo scoppio della nuova epidemia Covid-19, gli analisti sono unanimi nel ritenere che dopo una flessione inevitabile, i trend di consumo saranno in ascesa. Non solo, puntando i riflettori sulla Cina, il McKinsey & Company’s Chinese Consumers 2020 Report ha individuato 3 fattori chiave che guideranno i consumi quest’anno.

1. Young, free spenders: Il motore dei consumi di oggi 

I giovani cinesi, residenti prevalentemente nelle città di 2° e 3° livello, saranno il vero motore del commercio al dettaglio. Sempre connessi al villaggio globale, questi ragazzi amano spendere ed acquistare beni di alta gamma e di lusso. Come sottolineato da Daniel Zipser, senior partner di McKinsey “Tutti i nati a cavallo tra gli anni  ’80 e ‘90 sono di gran lunga il più grande gruppo di consumatori nel settore del lusso”. La percentuale di aspiranti superiori e famiglie benestanti nelle città di livello inferiore è ora in linea con quella che era la percentuale nelle città di alto livello cinque anni fa, secondo McKinsey. Un chiaro esempio sono le città di Yancheng, nel Jiangsu, o le metropoli di Mianyang e Zigong, nel Sichuan. Come spiegare questo trend in salita? Per prima cosa le lower tier cities sono state meno colpite dai recenti rallentamenti economici. Inoltre tendono ad esitare di meno nello spendere, anche perché meno preoccupati per l’aumento del costo della vita.

2. Cresce la consapevolezza e conoscenza del prodotto

Molti consumatori cinesi stanno diventando esigenti ed esperti circa i prodotti da acquistare. McKinsey evidenzia tre nuovi modelli di consumatori: 1) busy & affluent discerning consumers; 2) “savvy shoppers”, per lo più donne sposate residenti nelle città di prima e seconda fascia; 3) “young and single frugal consumers”. I brand potrebbero anche non rilevare interessante questo dato. Tuttavia è un chiaro segnale di come il consumatore cinese medio sia diventato più esigente e raffinato. “Guardando indietro a qualche anno fa, i consumatori cinesi si preoccupavano solo dei marchi. Ma oggi, questi si concentrano maggiormente su qualità e design”, ha detto Zipser, aggiungendo  che “oggigiorno  non è più sufficiente per i marchi essere stranieri e famosi”.

3. Cresce la qualità del “Made in China”. Un outsider da non sottovalutare

I consumatori cinesi stanno riscoprendo il piacere di acquistare prodotti “Made in China”. Ad oggi quando parliamo di prodotti cinesi, dobbiamo staccare l’etichetta di merce cheap e di bassa qualità. McKinsey mette infatti in guardia i produttori stranieri circa il non sottovalutare il nuovo “Made in China” che avanza. Dall’abbigliamento agli elettrodomestici, oramai è possibile comprare merce di assoluta qualità, che potranno essere nel breve periodo dei competitor insidiosi per i grandi marchi. Brand come Ming Ma e Angel Chen hanno boutique vicino ai marchi occidentali nei grandi magazzini cinesi, senza contare che anche i marchi di bellezza cinesi stanno avendo un larghissimo successo tra i consumatori del Dragone. McKinsey nel suo rapporto ammette che i marchi cinesi sono molto popolari nelle città di 4° e 5° livello e che ci vorrà ancora molto tempo affinché possano realmente competere con i brand occidentali. Tuttavia sarà “una conferenza da non sottovalutare” conclude McKinsey.

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