Bytedance Vs Tencent: Lo scontro si sposta dai social ai mobile games

riccardo
L’ultimo mese non è stato certo una passeggiata per l’industria videoludica. Tra congestioni e blocchi della supply chain, aumento esponenziale del traffico sui server e alcuni dei più importanti eventi di settore ed eSports posticipati o annullati, l’eco del famigerato Covid-19 si è sentito nelle case di molti giocatori.
Come sempre però, il tech cinese non si è fermato nemmeno durante questa emergenza. Bytedance, l’impresa che ha conquistando il mondo con la sua coppia di gemelli Douyin – Tiktok, ha visto i propri utenti aumentare vertiginosamente a causa del nuovo coronavirus, e negli ultimi mesi è stata lesta nell’acquisire diverse software house cinesi. 
La compagnia stava da molto adocchiando il settore del gaming, sul quale ha iniziato ad investire da oltre un anno. Dopo aver fatto incetta di personale ed essersi armata di una divisione dedicata da oltre 1000 persone, è riuscita ad ottenere dal CNRTA, l’organo del governo cinese preposto alla regolazione del settore videoludico, la sua prima licenza per un gioco mobile a tutti gli effetti nato e sviluppato internamente da Bytedance. 
Cosa significa tutto ciò? Questa nuova licenza consentirà alla start-up cinese di monetizzare il proprio prodotto, aprendo concretamente le porte ad un settore tanto lucrativo quanto pericoloso. Il rinnovato impegno e gli investimenti in quest’area potrebbero rivelarsi dunque una vera forza dirompente nei prossimi anni, capaci persino di invertire lo status quo da tempo affermatosi sul mercato cinese.
Le mosse di Bytedance hanno infatti attirato l’attenzione di Tencent, la più grande compagnia di gaming del mondo, dietro a titoli come PUBG e Honor of Kings, nonché azionista di punta di Epic games (Fortnite). Vero leviatano dello sconfinato oceano videoludico cinese, Tencent non rimarrà di certo a guardare immobile il suo avversario, la cui rapida cavalcata aveva già portato i due a scontrarsi sul suolo delle app social.
Sicuramente scegliere di capitalizzare attraverso un mobile game l’enorme bacino di utenza messo insieme proprio grazie alle app social, non è certo una mossa innovativa: la strategia di Bytedance infatti strizza molto l’occhio a quanto Tencent ha fatto attraverso WeChat. A sorprendere è invece il coraggio ad espandersi in un settore già profondamente penetrato mettendosi ancora più in competizione diretta con colossi che vantano non solo il quasi-monopolio sul mercato domestico, ma talmente grandi da essere molto ben piazzati all’interno del più ampio mercato globale.
Una cosa è certa, siamo solo all’inizio. La strada per Bytedance è ancora molto lunga, ma il grande successo delle sue due app di short video e la strutturazione di una divisione games interna, capitanata da Yan Shou, guru strategico di Bytedance (Reuters), testimoniano la volontà della start-up cinese più famosa al mondo di generare un terremoto udibile nelle case di tutti i videogiocatori.

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