L’ARREDO ITALIANO RIPARTE DALLA CINA, VENDITE A DOPPIA CIFRA

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Volano le vendite dell’arredamento marchio “Made in Italy” in Cina. Nonostante la brusca battuta di arresto dei consumi, la Cina sta riconfermando il ruolo di traino della produzione dell’arredo Made in Italy. L’Italia è storicamente il primo fornitore di arredamento in Cina e l’intero mercato del Dragone vale ad oggi 27,7 miliardi e sale a  42,5 se si include tutta la filiera legno-arredo. Dati alla mano, l’intero lingotto delle esportazioni oltre muraglia in questo settore ammonta a 440 milioni di euro.

 

Calligaris registra +20% mentre Natuzzi riparte da Shanghai

Per citare un dato, Calligaris, una delle aziende leader nel settore del design che controlla oltre all’omonimo brand anche Connubia, Ditre e Luceplan, ha segnato un +20% di vendite. Calligaris, che ha chiuso il 2019 superando 162 milioni di euro di fatturato, ha inaugurato nei giorni scorsi un nuovo store a Guangzhou che va a sommarsi agli altri cinque inaugurati in Cina l’anno scorso.

Diverso approccio invece per Natuzzi, che ha deciso di presentare per la prima volta in assoluto una nuova collezione nel suo store di Shanghai, con un evento programmato nel mese di giugno. Il brand pugliese nel 2019 ha fatturato 387 milioni di euro, ma nonostante sia presente in 123 paesi, oltre il 25% delle entrate sono arrivate proprio dalla Cina. Durante i mesi del lockdown europeo, infatti, sono continuate ad arrivare richieste dalla Cina di prodotti d’arredo Made in Italy, e la sfida per i produttori è stata quella di soddisfare tali richieste.

 

 

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Riflettori puntati sull’edizione cinese del Salone del Mobile

Nonostante la città meneghina abbia deciso di posticipare l’edizione italiana, confermata per ora la data di Shanghai, 25-27 novembre, di uno dei principali appuntamenti per l’arredo italiano. Importanti i numeri. Nella scorsa edizione l’evento aveva radunato in Cina 127 espositori, tra cui 25 nuovi brand, e 20mila presenze.

Cresce l’attesa da parte dei buyer cinesi per l’edizione cinese del Salone del Mobile di Milano che si terrà il prossimo novembre.

Tuttavia, nonostante Calligaris e Natuzzi siano i campioni italiani del settore arredo, è l’intera manifattura “Made in Italy” a procedere spedita. Anche Italian Design Brands, holding da 150 milioni nel 2019 e che raduna sotto la propria ala sette aziende, Gervasoni, Meridiani, Cenacchi  international, Davide Groppi, Saba Italia, Modar e Flexalighting, già da alcuni anni presidia il mercato cinese come gruppo con una filiale vicino a Shanghai che ha aperto ufficialmente i battenti alla fine del 2019.

 

 

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Come spiegare il successo dei player italiani?

In primo luogo l’aver compreso l’unicità del mercato cinese con la presenza esclusiva di negozi monomarca. I cinesi di oggi sono aperti alle novità, sposano uno stile moderno e di design, senza contare l’alto tasso di digitalizzazione. In secondo luogo, i marchi nostrani hanno realizzato prima dei competitor che i gusti del pubblico nel periodo immediatamente successivo al lockdown erano cambiati. Al termine della quarantena, il pubblico cinese ha cercato la valorizzazione dell’ambiente-casa. Ecco che alcuni progetti in programma per il mercato cinese sono stati totalmente rivoluzionati. Le esigenze, infatti, sono cambiate, e il “Made in Italy” sembra averlo compreso pienamente.

 

 

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