L’impatto del coronavirus sul mercato del lusso

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Nonostante la situazione si sia stabilizzata in Cina, l’Organizzazione mondiale della Sanità nei giorni scorsi ha dichiarato il coronavirus pandemia globale a causa dei numerosi casi in tutto il mondo. Cosa significa questo per il settore del lusso? La maggior parte delle fabbriche e aziende in Cina ha ricominciato a lavorare, ma le strade e i centri commerciali sono ancora del tutto deserti. Questo significa che l’impatto dell’epidemia sulla vendita al dettaglio offline continuerà, soprattutto nel settore dei beni di lusso.
Il 2019 è stato senza dubbio un anno importante per il colosso del settore LVMH. Da un lato, il reddito e l’utile netto dell’azienda hanno raggiunto una crescita a doppia cifra; dall’altro, il prezzo delle azioni di LVMH è aumentato del 65%. Tuttavia, il 2020 sarà un anno piuttosto incerto per l’azienda! Nell’ultima conferenza stampa del gruppo, il fondatore ha dichiarato: “Non posso rispondere dell’impatto dell’epidemia sulla nostra situazione attuale. Non ci farà paura, se scompare in due mesi e mezzo. Ma se ci vorranno due anni, sarà tutt’altra cosa.”
La verità è che l’epidemia sta veramente mettendo in forte crisi questo settore, soprattutto in Cina. Dal 2016, la Cina è diventata il secondo più grande mercato del lusso dopo gli Stati Uniti. Negli ultimi anni la Cina ha contribuito per oltre la metà sulla crescita del mercato del lusso. In altre parole, se si perde il mercato cinese, sarà difficile per i marchi del lusso non solo crescere, ma anche solo mantenere il fatturato esistente. Sappiamo inoltre che con la quarantena quasi tutti i centri commerciali e negozi hanno abbassato le saracinesche, ma la cosa importante sono gli alti affitti che i negozianti devono continuare a sostenere durante il periodo di chiusura.
E nel resto del mondo? Nel 2018 il consumo dei prodotti di lusso dei cinesi è stato di 145,7 miliardi di dollari, di cui il 74% avvenuto all’estero. Da un lato, a causa della quarantena in Cina, il numero dei turisti cinesi all’estero è diminuito in modo significativo; dall’altro, molti paesi hanno adottato misure per limitare temporaneamente l’ingresso di turisti provenienti dalla Cina, il che ha portato ad una maggiore diminuzione del flusso di cinesi all’estero.
Per di più l’epidemia è avvenuta proprio a ridosso del capodanno cinese, periodo in cui il consumo è considerato il più alto dell’anno. Quindi possiamo concludere affermando che le società di lusso sono più preoccupate per il blocco del traffico dei turisti cinesi all’estero, che rappresentano oltre il 70% di incasso dei negozi offline, che per la chiusura dei negozi in Cina.

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