Dopo decenni di aspirazioni alle tendenze occidentali, negli ultimi anni si è assistito ad un particolare aumento dell’orgoglio nazionale in Cina, una sorta di riscoperta culturale che si riflette inevitabilmente anche nei consumi. Soprattutto tra i giovani cinesi è ritornato l’interesse per capi di abbigliamento che rivisitano lo stile tradizionale in chiave moderna.
A cosa si pensa quando si parla di abbigliamento tradizionale cinese? Solitamente al “qipao” (旗袍), che tuttavia indica più propriamente il tradizionale abito femminile in Cina, simbolo di eleganza, bellezza e sensualità. Invece, l’abbigliamento tradizionale cinese per definizione è l’hanfu (汉服), appartenente all’epoca Han (202 aC-220 dC), e considerato come la forma più autentica di abbigliamento storico del paese.
Che cosa sono quindi gli hanfu? Si tratta di abiti fluenti in bellissime tonalità, impreziositi da intricati disegni e ricami. Gli stili più popolari per questi particolari capi di abbigliamento appartengono ai periodi Tang (618-907), Song (960-1269) e Ming (1368-1644).
Quasi due decenni fa, nel 2003, in Cina si parlava per la prima volta del cosiddetto “Hanfu Movement” (汉服运动), un fenomeno sociale nato con lo scopo di ridar vita ai capi tradizionali della dinastia Han. Lunghe e morbide vesti colorate, capelli raccolti in acconciature classiche e giacche dai bottoni dorati: la riscoperta da parte del pubblico cinese degli hanfu è oggi divenuto un vero e proprio trend che sta influenzando l’intero settore della moda in Cina, e che trova ampio seguito tra i giovani consumatori cinesi.
Il target di riferimento di questo movimento, nonché suo motore di crescita, è costituito infatti dai giovanissimi della Generazion Z, (i nati dopo il 1995), sempre connessi con il mondo, curiosi di tutto ciò che riguarda mode e tendenze, e attenti all’espressione e valorizzazione della propria identità cinese attraverso i loro acquisti. Più del 50% dei consumatori della GenZ utilizza piattaforme e-commerce ogni giorno, e circa il 10% effettua acquisiti online su base giornaliera.
Sebbene nato principalmente come una moda dedicata al pubblico femminile, ad oggi anche i giovani ragazzi cinesi sembrano non resistere alla voglia di indossare questi abiti tradizionali.
Il numero di appassionati di hanfu, pronti a spendere centinaia di yuan per acquistare un capo d’abbigliamento tradizionale, è quasi raddoppiato da 3,56 milioni nel 2019 a oltre sei milioni nel 2020, Gli hanfu possono costare dai 100 yuan (circa $ 15,50) a oltre 10.000 yuan ($ 1550).
Considerato l’ancora “timido” utilizzo di questi vestiti da parte del pubblico cinese, le diverse maison di moda preferiscono produrre piccoli lotti di prodotti alla volta piuttosto che abbracciare una produzione di massa. Eppure, il business che è dietro all’Hanfu Movement è cresciuto molto negli ultimi anni. Ad oggi sono oltre 810 i brand su Taobao che incentrano la propria produzione sugli hanfu, e tra store fisici ed e-commerce, solo nel 2020 il settore ha guadagnato circa 160 milioni di dollari.
Ciò che è più interessante, però, è il riscontro del movimento sui social: sulla piattaforma di microblogging Weibo, l’hashtag #hanfu# ha avuto oltre 4,89 miliardi di visualizzazioni fino ad oggi, mentre su Douyin (versione cinese di TikTok), i video con lo stesso hashtag sono stati visualizzati più di 47,7 miliardi di volte.
Cosa c’è da aspettarsi nei prossimi anni? Il crescente orgoglio nazionale in Cina porterà ad una diminuzione dell’interesse del pubblico cinese per i brand internazionali? Sicuramente renderà più competitivo il processo di entrata sul mercato cinese. Per questo è sempre consigliato affidarsi a partner competenti nella definizione ed attuazione della strategia di marketing più adatta alle caratteristiche del mercato target.
>> LEGGI ANCHE: DO & DON’TS OF MARKETING IN CHINA
Visita il nostro sito e seguici sui social per rimanere sempre aggiornato.
Contattaci per scoprire la STRATEGIA di DIGITAL MARKETING più adatta al tuo business: info@oborgroup.net