Spopola in Cina l’hashtag “Wishlist after COVID-19”. Vediamo nel dettaglio

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Dopo quasi due mesi di chiusure, restrizioni e di lontananza dalle attività sociali offline, in Cina comincia a farsi sentire la volontà di un ritorno alla vita reale. Durante il periodo di quarantena, in tanti hanno postato sui social la propria lista di cose da fare dopo l’epidemia, con l’hashtag “the wishlist after COVID-19”. Con la ripresa delle attività, la Cina sta lentamente ritrovando la quotidianità perduta. Per la maggior parte dei cinesi, andare al ristorante è la prima cosa da fare dopo la quarantena. Anche una seduta dall’estetista, ritrovare gli amici, andare in palestra, viaggiare, concerti, cinema e shopping sono tutte attività “sognate” durante il periodo di quarantena. Vediamo nel dettaglio questa wishlist.

1. Niente di meglio che una bella cena!

“Andare al ristorante” è in cima alle liste. Xu Ning, casalinga e madre di due figli a Pechino, prima dell’emergenza coronavirus era solita cucinare solo a ora di cena per la sua famiglia. A partire dal Capodanno cinese, invece, con le scuole chiuse e i figli a casa, e con il marito in smart working, ha dovuto preparare da mangiare per quattro persone tre volte al giorno, tutti i giorni. Si è cimentata nel preparare tutte le ricette trovate online, ma sogna il momento in cui potrà gustare un buon pasto fuori casa. Le grandi città offrono infatti un panorama culinario assai vario che spazia dalle grandi “8 scuole” di cucina nazionale a quella straniera. Ad esempio Simon Fei, giovane analista finanziario di Pechino, non vede l’ora di tornare a mangiare i piatti di 中8楼, ristorante  sito nel quartiere di Sanlitun famoso per le sue specialità dello Yunnan. Insomma, cimentarsi ai fornelli è divertente, ma anche una bella cena fuori con amici o parenti è un qualcosa che è venuto a mancare in questi due mesi. 

2. Wanderlust

Oltre a cenare nei loro ristoranti preferiti, molte persone hanno aggiunto “viaggiare” alla wishlist, ora che le attrazioni turistiche tornano gradualmente operative. Lan Ping, un insegnante in pensione a Shenyang, nella provincia di Liaoning, dopo aver fatto ricerche online su diverse città da visitare, ha finalmente programmato un viaggio nella capitale del Sichuan, Chengdu, per quest’estate. “Stare con la famiglia 24 ore su 24, sette giorni alla settimana, non è sempre bello come sembra. A lungo andare si sente il bisogno di ritagliarsi del tempo per sé stessi, e viaggiare è sicuramente il modo migliore per farlo” ha affermato Lan. Il turismo è stato gravemente colpito dallo scoppio dell’epidemia: secondo quanto riportato dalla China Tourism Academy, il numero di viaggi domestici è precipitato di oltre 930 milioni quest’anno, un calo di oltre il 15% su base annua.

3. Shopping lovers. È il momento del “revenge spending”?

In Cina negozi e catene riaprono, ma con le dovute precauzioni: gli addetti indossano mascherine e i clienti accedono a numero limitato. Chanel, Louis Vuitton, Salvatore Ferragamo e Chow Tai Fook Jewellery Group, la più grande catena di gioiellerie cinese, sono solo alcuni dei negozi davanti ai quali, in questi giorni, sono tornate lentamente a formarsi code di clienti, segno indiscutibile del fatto che la gente ha voglia di fare acquisti. Dopo mesi in cui ci si è concentrati sull’acquisto di prodotti di prima necessità come generi alimentari, disinfettanti e mascherine, è bene concedersi qualche lusso. È quello che gli analisti hanno chiamato revenge spending, ovvero la voglia di spendere “per vendetta” nei confronti del virus. Pechino ha già messo in atto incentivi agli acquisti solleticando l’appetito dei consumatori e auspicando ad una ripresa dei consumi per ripartire dalla crisi, con l’augurio che gli indicatori economici, rappresentati in un grafico, assumano la forma della lettera V, dove V sta per vendetta: che a una rapida discesa, possa seguire un’altrettanta rapida risalita. 

4. La rivincita dei cinefili

Nella top 5 della lista di cose da fare una volta tornati alla normalità c’è “andare a cinema”. Leng Yang, un giovane graphic designer che lavora a Qingdao, nella provincia dello Shandong, aspetta con ansia la riapertura dei cinema. Nell’attesa di godersi la visione di un buon film in sala, Leng ha realizzato un cinema tutto per sé. Utilizzando cartone e tessuti che aveva in casa, il graphic designer ha creato un cinema in miniatura con tanto di scalinata e poltroncine. Lo schermo del cellulare è diventato poi il grande schermo del suo mini-cinema. 

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